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il piacere - mtrebaiocchi@hdemia.it

Eccomi in casa. Richiudo la porta con un colpo d’anca.
La luce dei lampioni di strada entra lenta nel soggiorno. È fioca. Sufficiente. Calda. Perfetta. E poi, sinceramente, l’interruttore è troppo lontano.
Ogni parte del mio corpo è guidata da una stella polare che porta diritta verso il divano.
In uno stato psicofisico che è tra l’incoscienza, l’attesa e il sogno ad occhi aperti mi dirigo verso quella verità in finta pelle. Pochi passi.
Scrollando le spalle mi tolgo il cappotto e lo lancio.
Lascio cedere le gambe…e giù. Non so se sono io a dover ringraziare il mio culo per il magnifico atterraggio, o se in realtà è lui a godersi di più quel momento.
Rilasso le spalle e il collo. Lascio cadere le testa indietro, piano piano, fino a che gli occhi, sbarrati come in orgasmo, non inquadrano il nulla bianco del soffitto.
Allungo le gambe sopra il tavolino davanti a me. Sono in armonia con i mobili. Mi muovo automaticamente, trovando tutto al suo posto senza guardare.
Con la punta della scarpa destra faccio leva sul tallone sinistro. Prima scarpa via.
Ora con il piede scarcerato tolgo l’altra. Via.
Le dita si tendono e si allargano che sembrano non volere vivere un secondo in più una accanto all’altra.
Distendo le gambe e contraggo i muscoli. Una sensazione simile al dolore mi attraversa i muscoli del viso. Rilascio. Ora non mi alzo più per nulla al mondo!
Allungo la mano sinistra verso il cappotto sul versante opposto del divano. Frugo dentro la tasca. Trovati al primo tentativo. Sigarette e accendino. Scuoto il pacchetto e vengono giù un paio di bionde. Ne porto una alla bocca. Le labbra si schiudono e ospitano il migliore dei succedanei mammari che l’uomo abbia mai inventato.
Manca solo un’altra bionda alla mia felicità.
Il braccio destro è andato già a scovarla nel suo fresco rifugio.
Minifrigo al lato del divano. Sono un genio!
Apro. Ne afferro una per il collo. Ghiacciata.
Colpo secco, millimetrico sulla maniglia-apribottiglie. Stappata.
Solo, in compagnia di due bionde
In una luce che assomiglia tanto al buio
Stanco, che più rilassato non potrei essere.
Una sigaretta appena accesa e una birra tutta da bere.

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